Questo articolo nasce dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, qualcosa di molto personale. Scrivo articoli sul web da quasi tre anni, quindi il “qualcosa di nuovo” non riguarda la realizzazione di un nuovo articolo, bensì parlare di come vedo io la fotografia. Si tratta di un argomento molto delicato, perché potrebbe non essere in linea con i pensieri di tutti, e sinceramente non vuole esserlo. Questa idea nasce da un hashtag trovato casualmente su Instagram, il quale mi ha fatto riflettere molto. Ho quindi deciso di condividere con voi queste mie riflessioni, riflessioni di una persona che non è un fotografo, ma semplicemente un appassionato di fotografia e tecnologia, due argomenti che si legano alla perfezione con il movimento Virtual Street Photography.
Virtual Street Photography: la fotografia urbana senza uscire di casa
Purtroppo il periodo storico che stiamo vivendo non è affatto positivo, il coronavirus ha invaso quasi tutto il nostro pianeta e ha messo in ginocchio milioni di persone. Ovviamente gli aspetti negativi di questa pandemia sono tantissimi, partendo dai deceduti, fino ad arrivare ai problemi economici. L’Italia è stato uno dei primi paesi ad essere colpiti da questo virus, il quale si è espanso talmente velocemente che tutta la Nazione è stata praticamente chiusa. Abbiamo quindi vissuto più di 2 mesi chiusi all’interno delle nostre abitazioni, dovendo cambiare qualsiasi abitudine sociale. Nonostante questo ci siamo dimostrati un paese molto unito sotto molti punti vista: sono state organizzate raccolte fondi per esigenze sanitarie, abbiamo organizzato mini concerti sui balconi, abbiamo realizzato progetti che pensavamo impossibili e molto altro. Tante di queste iniziative sono nate dal bisogno di dover occupare in qualche modo tutto il tempo libero che non eravamo più abituati ad avere vivendo in un modo sempre più frenetico. Molte persone si sono reinventate per aiutare il prossimo, alcuni hanno approfittato del lockdown per cimentarsi in quei progetti che avevano sempre rimandato e tanto altro.
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Le piattaforme social, durante la quarantena, hanno subito delle crescite impressionanti, perché sono stati gli unici strumenti a nostra disposizione per comunicare con le persone. Io, come tantissime altre persone, ho passato molto tempo su uno dei social più in voga del momento, Instagram. Durante la fruizione dei vari contenuti più o meno interessanti, mi sono imbattuto in un hashtag che ha catturato la mia attenzione: #virtualstreetphotography. Mi ha colpito da subito, perché le foto, scattate da fotografi professionisti, erano molto belle e interessanti. Ma non è stata soltanto la loro bellezza a sorprendermi, bensì il fatto che fossero state scattate in un mondo virtuale, un mondo che in realtà non esiste. Tutto ciò mi ha incuriosito, quindi ho iniziato a fare delle ricerche per avere le idee più chiare. Ho scoperto che questo hashtag è stato creato proprio per via del coronavirus, da alcuni fotografi di strada. L’obiettivo è quello di invitare i propri followers a restare a casa senza smettere di fotografare. Per scattare queste immagini decisamente suggestive sono stati utilizzati dei videogiochi, all’interno dei quali è presente una modalità foto che permette di realizzare delle immagini che vengono salvate proprio come nella realtà e permettono di gestire dei parametri di scatto reali come diaframma e tempo di esposizione.
Virtual Street Photography: i videogames utilizzati
I videogiochi più utilizzati per questo scopo sono giochi open world, ovvero dei videogames in cui l’utente può girare liberamente all’interno di un mondo virtuale senza limitazioni. Tra i più utilizzati per la realizzazione di queste foto virtuali spicca Red Dead Redemption 2, un gioco realizzato da Rockstar Games ambientato nel vecchio west. All’interno di questo videogioco sono presenti persone, paesaggi, condizioni metereologiche ecc., proprio come nella realtà.
La tecnologia dei nostri tempi permette di avere una grafica davvero molto realistica, con luci ed ombre che creano atmosfere fantastiche. I fotografi hanno quindi potuto creare delle fotografie urbane senza dover fare un passo, ma semplicemente utilizzato un joystick. I personaggi presenti all’interno dei giochi hanno comunque degli atteggiamenti e dei movimenti molto realistici (persone che fumano, persone che parlano, persone che litigano), quindi avere la possibilità di muoversi liberamente in un mondo virtuale e avere a disposizione queste scene, permette ai fotografi di strada di vivere la fotografia come hanno sempre fatto prima del lockdown.
I giochi offrono scene di vita ordinaria e luci ed ombre molto realistici, i quali uniti ad una buona creatività permettono di realizzare foto che ad un primo sguardo sembrano reali. Grazie a questa trovata è stato possibile realizzare delle fotografie urbane bellissime ambientate tra le altre cose nel vecchio west.
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Tra i vari giochi in cui è possibile creare fotografie spettacolari e ai limiti della realtà come non citare Spider-Man per PS4? Il gioco di Insomniac, sebbene non più così nuovissimo, è uno dei titolo più quotati per la Virtual Street Photography a livelli altissimi che toccano da vicino il fotorealismo. Gli sviluppatori si sono impegnati tantissimo per rendere ogni possibilità e dettaglio il più vicino possibile alla realtà, mettendo riflessi, flare, variazioni di luce, ombreggiature realistiche e il tutto condito, ovviamente, da una modalità fotografica dedicata con cui gli utenti possono divertirsi a personalizzare le impostazioni di ogni foto.
Questa modalità è così vicina alla realtà che alcuni utenti su Instagram hanno addirittura pensato di scattare delle foto al momento giusto, all’interno del gioco, e confrontarle con scene reali dei vari film dell’uomo ragno che abbiamo visto al cinema (e a casa) nel corso degli ultimi anni. Ad esempio, come potete vedere dal post qui sotto, questo utente ha fatto una divisione a metà mostrando sopra la foto scattata nel videogioco e sotto la scena del film. Il risultato è assolutamente spettacolare, quasi da non credere.
Virtual Street Photography: cosa rappresenta per me
A questo punto potreste chiedervi perché all’inizio ho affermato che si tratta di un articolo molto soggettivo se sto solo spiegando questa fantastica trovata. In realtà questo movimento mi ha fatto riflettere molto. Io non sono un fotografo, ma semplicemente sono un appassionato di fotografia e di tecnologia a cui piace giocare ai videogiochi. Inoltre, in questo periodo della mia vita, adoro la fotografia di strada. Praticamente la Virtual Street Photography integra tutto quello che mi piace, per questo motivo mi ha preso così tanto.
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Ognuno vede la fotografia in modo soggettivo, quindi non c’è un modo giusto o sbagliato di vedere le cose. A me, ad esempio, non interessa della differenza tra la street photography e la urban photography, so quali sono le differenze e come vengono interpretate dalla stragrande maggioranza dei fotografi, ma per me sono praticamente la stessa cosa. Io considero street photography tutte le foto che vengono scattate per strada, senza un set, senza niente di preparato, senza il bisogno di includere o meno delle persone, senza il bisogno di dover imprimere momenti irripetibili. Credo che una foto per essere bella ed interessante debba essere creativa, si può anche fotografare una foglia e creare una fantastica foto di strada, come ad esempio ha fatto Matt Stuart. Poi ovviamente ci sono tantissime sfaccettature della street photography, proprio perché si deve utilizzare la creatività per non cadere nel banale.
Nonostante io sia considerato un nerd per via della mia passione per la tecnologia, sono il primo ad affermare che l’attrezzatura non fa la foto. Certo, mi piace provare e testare le performance di una macchina fotografia e credo che per alcuni generi fotografici giochi un ruolo molto importante. Però per la street photography non serve nient’altro che uno strumento che permetta di imprimere un momento. Si può utilizzare uno smartphone, una fotocamera da poche decine di euro o una top di gamma da millemila megapixel, ma alla fine quello che conta è il momento che si imprime sul sensore fotografico (o pellicola). Il movimento che è nato dall’hashtag Virtual Street Photography è il miglior esempio di fotografia di strada, perché fa capire che se siamo creativi, vediamo delle scene interessanti anche nei posti in cui la gente non vede nulla e siamo in grado di catturare il momento perfetto, possiamo realizzare immagini davvero molto belle e interessanti. Questi fotografi sono riusciti a realizzare fotografie stupende senza nemmeno dover utilizzare una macchina fotografica.
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Virtual Street Photography: conclusioni
La Virtual Street Photography è stata molto d’aiuto per me, perché mi ha fatto capire che chiunque e con qualunque strumento può realizzare belle foto. Ovviamente tutto quello che ho scritto in questo articolo è estremamente personale, quindi potrebbe andare contro il pensiero di tante altre persone. Ma la fotografia è un’arte bellissima proprio per questo: non esiste chi ha ragione e chi ha torto, non esistono foto brutte ma soltanto foto che non rispecchiano i nostri gusti o il nostro stile, non esistono regole che non possono essere infrante. Sono sicuro che molti di voi, come me, guardando le foto realizzate da questi fotografi in un mondo virtuale, giocando con una console o computer, possano rendersi conto che la creatività non ha limiti ed è presente in ognuno di noi. Bisogna soltanto trovarla e non avere paura dei giudizi altrui. Ognuno deve fotografare quello che gli piace e come gli piace, basta imparare come funziona una macchina fotografica, capire quali sono i parametri da saper gestire e basta. Scattando tante foto si riuscirà poi a trovare il proprio stile distinguendosi da tutti gli altri.