Ci risiamo: dopo essere stata attaccata per il servizio fotografico a Simone Biles, Vogue riceve pesanti critiche anche per la nuova copertina con la vicepresidente eletta Kamala Harris. Siete curiosi di scoprire cosa è successo? Ve lo spieghiamo noi!
Vogue critiche copertina Kamala Harris: attacco diretto
Ancora una volta, Vogue finisce al centro delle critiche: dopo quelle per la copertina con Simone Biles, a finire al centro del mirino a questo giro è quella con la vicepresidente eletta degli Stati Uniti Kamala Harris. Il numero in questione è quello di febbraio e, stando ai critici, ci sarebbe stata una mancanza di rispetto nei suoi confronti per la luce utilizzata, che è andata a sbiancarle la pelle, e per il vestiario indossato. Gli scatti sono stati realizzati da Tyler Mitchell che, ovviamente, è rimasto esterrefatto per i numerosi attacchi ricevuti.
Sono due, le fotografie pubblicate da Vogue sul suo account Twitter: nella prima, Kamala Harris, indossa un tailleur con pantalone blu di Michael Kors, mentre nel secondo viene immortalata a figura intera con addosso una giacca nera, dei pantaloni del medesimo colore e un paio di Converse. Uno stile casual, quello della seconda immagine, che ha scatenato le feroci e gratuite critiche del web. Le obiezioni sono state tantissime, da quelle sul tono della pelle non rispettato dall’utilizzo delle luci fino ai commenti sullo sfondo, ritenuto povero e non conforme alla figura della nuova vicepresidente degli Stati Uniti. Alcuni sono arrivati ad attaccare l’outfit, visto come troppo casual per essere indossato da una donna di questa caratura internazionale, e l’abbinamento generale dei colori. Nessuno, in casa Vogue, ha commentato l’accaduto, ma fonti affermano che la rivista abbia scelto di optare per lo scatto incriminato perché più rappresentativo del carattere di Kamala Harris.
Vogue critiche copertina Kamala Harris: conclusioni
Dal mio punto di vista già non avevano il minimo senso le critiche sulla copertina con Simone Biles, tanto meno ce l’hanno queste. Ognuno ha il suo punto di vista e ritengo giusto che una persona lo esterni, però c’è un limite a tutto e al posto di stare a bisticciare su una banalità simile, forse, si dovrebbe pensare a come migliorare determinate situazioni. Soprattutto in America. Detto questo, un fotografo è chiamato a svolgere un lavoro e se il photo editor di turno lo pubblica significa che l’ha svolto bene, indipendentemente dai gusti generali.
Non vedo errori tecnici o mancanza di rispetto nella copertina di Vogue con Kamala Harris, quindi non riesco minimamente a concepire le critiche che sono sorte subito dopo che la rivista le ha mostrate. Forse dovremmo tutti concentrarci su cose più importanti, piuttosto di blaterare sul nulla cosmico.