WandaVision recensione è un’analisi della nuova serie TV targata Marvel Studios e disponibile da poco su Disney+. Trattandosi di una serie ad episodi in uscita settimanalmente, vi consigliamo di tornare spesso a controllare questo articolo o iscrivervi alle notifiche push perché lo aggiorneremo in base a ciò che succederà. Come ogni recensione disponibile su FotoNerd, se dovessimo scrivere degli spoiler nel testo ve li segnaleremo prontamente. Pertanto, finché non vedrete la scritta “Spoiler” potete leggere tranquillamente. Ecco la recensione dei vari episodi di WandaVision in base alla data di uscita.
Marvel Studios ci delizia con WandaVision, nuova serie disponibile dal 15 Gennaio su Disney+. L’uso della parola “delizia” in questo caso non vuole far riferimento a sarcasmo di alcun tipo e non è assolutamente casuale: lo show ci dà infatti il benvenuto con una serie di stucchevoli scelte di recitazione, scenografia e fotografia mirate a farvi sognare i bei tempi andati.
“Una serie a ispirata ai grandi classici tra le sit-com di una volta e caratterizzata dall’epicità dei film Marvel.”
Realizzato sulla cuspide di quella che potremmo definire l’epoca del Covid, il progetto vide non poche difficoltà sul suo cammino durante le riprese, iniziate ad Atlanta nel Dicembre 2019 per poi essere messe in pausa fino a Marzo del 2020 ed infine ulteriormente rimandate fino a Settembre, con in pratica rigidi protocolli per garantire la protezione di tutta la troupe e degli attori.
WandaVision recensione: scopriamo il cast
Partiamo con l’analizzare i volti che vedremo comparire nella serie: un roster stellare che caratterizza ogni episodio. Wanda e Visione (Vision, nella versione originale) sono nuovamente interpretati da Elizabeth Olsen e Paul Bettany, che avevamo già incontrato in alcuni dei precedenti prodotti cinematografici dell’Universo Marvel. Insieme a loro vediamo celebrità quali Fred Melamed (meglio noto per la sua performance in A Serious Man, ed inserito dal mostro del cinema Woody Allen in ben sette dei propri film), Debra Jo Rupp (That ’70s Show, Friends) e Kat Dennings (2 Broke Girls).
Ricordate come nel 2018 Marvel Studios aveva già annunciato lo sviluppo di diverse mini-serie i cui protagonisti sarebbero stati i personaggi di supporto del MCU (Marvel Cinematic Universe)?
Ebbene, Mamma Marvel ha mantenuto la promessa, garantendo un budget da capogiro (togliendo il progetto dalle grinfie di Marvel Television e occupandosene personalmente) ed il ritorno degli stessi attori visti sul grande schermo. Voci di corridoio dicono che il signor Kevin Feige, presidente di Marvel Studios, si sia personalmente preso la briga di tenere d’occhio lo sviluppo di ognuno di questi progetti, preoccupandosi persino di una scelta del cast che si mantenesse fedele al MCU. Al centro dell’attenzione, pare ci fosse il garantire una continuità fluida della storyline principale alla quale milioni di fans in tutto il mondo si sono ormai appassionati – inclusa quella maggioranza del pubblico che non è mai entrata in contatto con i fumetti.
“Più prospettive si hanno, meglio viene scritta una storia.”
La serie servirà a comprendere meglio le origini di Visione, esplorare le capacità di Wanda Maximoff e le dinamiche della loro relazione: ancor più importante è l’introduzione del nickname “Scarlet Witch”, importato nel Marvel Cinematic Universe dai fumetti, e che grazie a WandaVision verrà approfondito. Questo, dichiara Feige, sarà di vitale importanza ed avrà ripercussioni sull’intera Fase Quattro, che inizia quest’anno con WandaVision per concludersi nel 2023.
La serie sarà più che godibile anche senza essere familiari con il resto dell’universo dei supereroi, anche se Feige dichiara che ci saranno molti piccoli “easter egg” che ingolosiranno i fans della saga.
Agli inizi del 2019 il progetto venne alla luce con il nome di “The Vision and Scarlet Witch”, e venne affidato alle mani sapienti di Jac Schaeffer – scrittrice di Captain Marvel e Black Widow (la cui uscita è prevista per questo 2021) – prima di venir annunciato quella stessa primavera con il titolo definitivo: WandaVision.
Schaeffer assunse un team di otto scrittori per sviluppare la storia, avendo la cura di selezionare personale di sesso femminile e/o di colore, per assicurare il successo del prodotto, dichiarando: “Più prospettive si hanno, meglio viene scritta una storia.”
Per il primo episodio, megafono in mano, sulla sedia viene ad accomodarsi Matt Shakman, regista californiano il cui nome era già apparso in titoli quali Fargo, It’s Always Sunny in Philadelphia e Game of Thrones.
Insomma, tutta gente che sa quello che fa.
WandaVision recensione: da grandi tributi derivano grandi responsabilità
Ogni episodio è stato girato a mo’ di tributo verso i grandi telefilm che hanno definito un’epoca. La durata media di ognuno è di circa 30 minuti: una vera e propria sit-com da godersi on the go, in viaggio o in pausa pranzo, descritta da Feige come “una serie a ispirata ai grandi classici tra le sit-com di una volta e caratterizzata dall’epicità dei film Marvel“.
Dopo gli eventi di “Avengers: Endgame” (2019) tornano dunque Wanda Maximoff (Scarlet Witch) ed il suo partner Visione. Sullo schermo… Letteralmente? I dialoghi meta e i diversi indizi che ci vengono proposti fin da subito lasciano intuire che forse non dovremmo metterci troppo comodi e lasciarci imboccare una realtà smaltata.
L’episodio pilota vede Wanda e Vision trasferirsi nella ridente cittadina di Westview, intrappolata in un universo anni ’50, dove iniziano una nuova vita all’insegna dell’idilliaco, il tutto nei panni di una novella coppia sposata. Vision trova lavoro come contabile, mentre Wanda è una moglie casalinga.
Entrambi cercano di vivere una vita tranquilla, senza esporre i propri superpoteri: cosa non sempre facile data la natura curiosa ed indagatrice del vicinato. Analizziamo insieme questo scenario.
Alla Schaeffer venne data una moltitudine di materiale tratto dai fumetti Marvel per costruire la serie in maniera coerente con il resto dell’Universo della stessa; fu Kevin Feige però a suggerire che i due protagonisti venissero trasportati in una sottospecie di mondo parallelo caratterizzato dalla perfezione zuccherina del sogno Americano da dopoguerra. Questa scelta fu basata sulla passione di Feige per le sit-com, i cui mondi sembrano appartenere ad una dimensione talmente differente dalla nostra da diventare un’efficiente mezzo di trasporto per fuggire dalla realtà. Complice di questa scelta creativa, anche l’ispirazione ottenuta dalle copertine di Mike Del Mundo per la serie a fumetti “The Vision”, scritti da Tom King e Gabriel Hernandez Walta. Sia Elizabeth Olsen che Paul (Bettany, nda), descrivono la premiere come un’esperienza “unica e surreale”. Che è un po’ come l’avrei descritta io, rimasta a bocca aperta davanti ad una squisita realizzazione in 4:3 in bianco e nero.
La decisione ovviamente ha un grande impatto su tutto ciò che ci viene in seguito mostrato nel prodotto finale: ne è un esempio eclatante la scelta di un vocabolario ormai perduto e un guardaroba degno di star del calibro di Marilyn Monroe e Frank Sinatra. A questo proposito, non posso non soffermarmi sulla bellezza dei costumi. (Lo so, datemi del vintage e perdo la testa!)
Elizabeth Olsen stessa dichiarò di aver apprezzato molto l’andare alla scoperta di come veniva presentata e percepita la figura della donna nelle epoche del passato.
L’abito da sposa indossato da Wanda nella sigla di apertura dell’episodio pilota è un omaggio alla diva del cinema in bianco e nero Audrey Hepburn.
WandaVision recensione: ecco la trama principale
Alle prese con una cena di lavoro molto importante, dove Vision intende impressionare il proprio capo, la coppia protagonista decide di fare uno strappo alla regola ed utilizza i propri poteri per intrattenere gli ospiti – decisione che si rivelerà un vero e proprio salvavita.
Notiamo curiosamente l’inserimento di uno spot pubblicitario che fa riferimento alla Stark Industries.
Nel primo episodio, inoltre, vediamo introdotto il personaggio di Agnes, interpretata da Kathryn Hahn (Bad Moms, Crossing Jordan, Step Brothers).
Agnes è la vicina di casa di Wanda e Vision: una donna semplice, un po’ ficcanaso, che vive di pettegolezzi. Invischiata in un matrimonio la cui scintilla si è ormai spenta, Agnes si auto-invita a casa dei novelli sposi e si rivelerà essere una vivace – seppur invadente – aiutante in più di un’occasione.
È nel secondo episodio infatti (stavolta caratterizzato da uno stile anni ’60, altro invito allo spettatore a guardare oltre la patina), che Agnes invita Wanda ad una riunione del comitato femminile di quartiere, dove la nostra Scarlet Witch fa la conoscenza di Dottie.
Dottie è lo stereotipo dell’ape regina: ammirata e temuta da tutte le altre donne del vicinato, è colei che ha potere su tutto ciò che è un “dovere femminile” nello stereotipo sessista, inclusa la scelta di una scuola per i propri figli. Di conseguenza, per avere una serena permanenza nella comunità, le donne di Westview fanno il possibile per compiacerla ed aiutarla.
Alle prese con numerosi tentativi di ambientarsi nella comunità locale, Wanda e Vision decidono di prendere parte al talent-show organizzato da Dottie, sfruttando i loro superpoteri per meravigliare il pubblico ed assicurarsi il successo durante l’esibizione.
Dopo l’intrigante introduzione della scelta di inserire dettagli a colori sulla scia di Sin City – per dare maggior risalto ad alcuni momenti ai fini della trama – è nel terzo, nuovo episodio che vediamo la storia prendere una nuova piega: il mondo di Wanda e Visione si fa definitivamente a colori, trasportandoci nel caleidoscopio dai toni vivaci degli anni ’70. Gli abitanti di Westview attraversano le epoche come noi faremmo con i giorni, senza fare particolarmente caso ai drastici cambiamenti del loro mondo, adattandosi alla svelta e senza – apparentemente – porre domande. In questa vibrante atmosfera, Wanda porta lo scompiglio a causa di un’alterazione che i suoi poteri subiscono in seguito ad un misterioso – seppur lieto – evento, che diventa presto una priorità sulla lista delle stranezze che la coppia cerca di nascondere al vicinato, allo scopo di non interromperne la quiete; ciò nonostante, amici e vicini di casa sembrano aver molto di cui parlare. Visione scoprirà ben presto che l’oggetto dei pettegolezzi non è la sua magica consorte, bensì un’amica che pensavano fidata.
WandaVision recensione del settimo episodio:
il ritorno della famiglia moderna
Bentornati sul famigerato articolo di FotoNerd.it dedicato alla recensione di WandaVision, approdato questa settimana sul world wide web con il ritratto della famiglia moderna, presentato da Wanda Maximoff.
La chiamiamo famiglia moderna perché fin da subito, questo settimo episodio ci propone un format già visto in precedenza sul piccolo schermo: vi ricordate Modern Family, lo show a cura di Christopher Lloyd e Steven Levitan? Caratterizzata dallo stile “falso documentario”, la puntata ci riporta “ai giorni nostri” dove i poteri di Wanda iniziano a vacillare – forse a causa dello stress subito durante gli eventi mostrati nell’episodio precedente – mentre la S.W.O.R.D. si è ritirata in un accampamento poco distante dai nuovamente espansi confini di Westview, preparandosi ad un attacco. Qui possiamo inoltre notare che Darcy è sopravvissuta all’assorbimento all’interno di WestView, risvegliandosi nella realtà fittizia creata da Wanda, nei panni di una performer circense.
Sulle note dello stile di vita “Lockdown 2020”, Wanda fa il possibile per cercare di ritagliarsi una giornata tutta per sé, da passare sul divano a mangiare pasti improvvisati e guardare la TV – ma lo stress non le dà tregua ed i suoi poteri alterati la mettono in difficoltà, al punto da iniziare a sentire risposte indesiderate provenire da una voce fuori campo.
Il commercial break di questo episodio approfondisce maggiormente lo stato della psiche di Wanda, tormentata dai sensi di colpa e dall’incapacità di gestire ed affrontare la propria sofferenza. In suo aiuto accorre Agnes, che si offre di fare da babysitter ai gemelli.
Darcy e Visione – che credevo morto nell’episodio precedente! Plot twist! – si alleano per cercare di scoprire la verità e come liberarsi dalla morsa magica di WestView, mentre il capitano Rambeau si prepara ad attraversare la barriera creata da Wanda con l’ausilio di un rover spaziale, decisa a mettere in salvo Darcy e riportandola alla realtà.
La barriera però riscrive tutti gli oggetti che cercano di introdursi a WestView, per adattarli al contesto. Questa sua caratteristica ridurrà il rover spaziale ad un mediocre pick up, lasciando a Monica Rambeau una decisione difficile: introdursi senza l’aiuto di alcuna protezione esterna, o rimanere al sicuro e cercare una nuova soluzione?
Non sarebbe un prodotto Marvel senza eroismi più o meno necessari, ed è proprio per questo motivo che vediamo dunque il capitano Rambeau infilarsi a forza tra le dense trame della barriera magica che separa WestView dal mondo reale, probabilmente aiutata dalla sua mutazione in atto.
Nel mentre, Darcy e Visione affrontano un viaggio in caravan per riunire i coniugi Maximoff, scambiandosi informazioni. È proprio in quest’occasione infatti che Darcy racconta al nostro eroe le sue origini e lo ragguaglia sugli eventi della saga Avengers.
Siamo ormai abituati, oserei dire, ai finali inaspettati che questo show ci lascia – come se Marvel dovesse ancora ricorrere ad un trucchetto narrativo quale il cliffhanger per tenere lo spettatore incollato allo schermo – ma quello che verrà svelato al termine di questo settimo episodio è una chicca non da poco, che ingolosirà i fans di un’altra famosa saga targata Marvel: i Fantastici Quattro.
WandaVision recensione: 1×08 Negli episodi precedenti
A volte l’unico modo che abbiamo per andare avanti è ripercorrere i nostri passi e comprendere il nostro passato e i molti fan di Wandavision non sono sicuramente abituati ad uno sviluppo della trama lineare. In questo episodio 1×08 dal titolo evocativo “Negli episodi precedenti” saranno poche le sopracciglia che si sono inarcate confuse con la scena iniziale che mostra Salem nel 1693, dove Agnes/Agatha Harkness, interpretata da Kathryn Hahn, è condannata a morte dalla sua congrega di streghe per aver praticato magia oscura ma riesce a sopravvivere prosciugando la vita e i poteri dalle sue sorelle e da sua madre, come fossero dei saporiti Polaretti. Tutto chiaro, no? Ottimo. Per nulla? Pazienza, si prosegue comunque.
Salto avanti di 3 secoli, anno più anno meno e ritroviamo una Agatha Harkness invecchiata niente male (potrebbe prendere in considerazione di diventare la testimonia di una nuova crema antirughe, farebbe soldi a palate) che cerca di estorcere a una recalcitrante Wanda il segreto di come abbia fatto ad avere in suo potere tutta Westview. Ci imbarchiamo dunque in una serie di flashback che ci aiutano a ripercorrere chi siamo, da dove veniamo e soprattutto, che fine ha fatto Visione.
Scopriamo quindi come Wanda è diventata l’eroina, la Scarlet Witch e soprattutto la donna che si è gradualmente svelata nel corso della serie, mostrando sempre di più le sue sofferenze, partendo dalla sua infanzia a Sokovia fino ad arrivare al presente, in un bel viaggio spazio-temporale che avrebbero potuto far guadagnare un titolo differente a questo episodio: Wanda le origini. Ah no, ricorda troppo Wolverine? Guardate che anche Wanda graffia eh?!
Tornando a noi, se da un lato capiamo finalmente il senso di ciò che stiamo seguendo con il fiatone da più di un mese ormai, incluso il perché dei salti temporali, il motivo dell’atmosfera di sitcom smielata e chi sia il Pietro impersonato da Aaron Taylor-Johnson, rimangono ancora tantissimi interrogativi, cosa stia combinando il direttore Hayward primo fra tutti. Forse una piccola parte di questa risposta viene data nelle scene dopo i titoli di coda in pieno Marvel-style, mostrando un personaggio familiare ai fan, reduce da un lieve candeggiamento, che ancora una volta ci dimostra che non è tutto come sembra e che c’è ancora tantissima carne sul fuoco, come potranno risolvere tutto nei 40 minuti dell’episodio rimanente?
Perché in tutto ciò ci chiediamo anche che fine abbiano fatto Darcy, Visione e Monica con i suoi nuovi occhi azzurri, tanti interrogativi che promettono un finale scoppiettante, previsto per venerdì prossimo, 5 marzo, sempre qui, su FotoNerd con la nostra recensione di WandaVision. No, scusate, volevo dire su Disney+. Ma noi abbiamo i popcorn.
Recensione episodio 8 di Silvia Zajac
WandaVision recensione: 1×09 Episodio 9
Ci ritroviamo questa settimana per dare un’occhiata agli sviluppi dell’episodio finale di WandaVision, dall’omonimo titolo, dopo esserci lasciati lo scorso venerdì ad asciugarci le lacrime, pensando: cosa è il dolore, se non amore che persiste?
Per questo ultimo, accattivante episodio il mondo di Scarlet Witch si tinge di rosso, letteralmente.
Alle prese con Agatha, Wanda scopre le origini del proprio potere e quanto ancora ci sia da imparare per utilizzarlo al suo massimo potenziale; Visione accetta il proprio destino e combatte contro il suo clone sintezoide per proteggere Wanda – che nonostante tutto, è ed è sempre stata il suo grande amore.
Grazie ad un trucchetto di Agatha, strega centenaria sopravvissuta agli stermini e roghi di Salem, gli abitanti di Westview riprendono coscienza delle proprie identità e confrontano Wanda, supplicandola di mostrare loro pietà e liberarli dalle esistenze fittizie in cui sono stati relegati; questo evento smuoverà la pietà di Wanda, che si renderà ben presto conto che centinaia di vite sono un prezzo troppo alto da pagare per cercare di attenuare la propria sofferenza.
Con l’aiuto di Monica, di Visione e dei gemelli, Wanda e Agatha neutralizzano le forze della S.W.O.R.D. e si preparano ad un epico scontro a mezz’aria, degno del mondo dei supereroi. Marvel Studios non ha badato a spese per garantire degli effetti speciali squisiti, senza i quali questo episodio sarebbe letteralmente impallidito.
WandaVision recensione: le nostre conclusioni
A differenza del primo, probabilmente mirato a deviare l’attenzione verso un contenuto apparentemente spin-off, il secondo e terzo episodio inseriscono nuovi piccoli dettagli che ammiccano ad una potenziale verità nascosta dietro l’apparenza, facendo sì che la serie abbracci la sua connessione spirituale con “The Truman Show”, ed a tratti riportando alla mente ricordi perduti di Westworld. Si conclude poi in un finale inaspettato, che incuriosisce parecchio, riportando lo spettatore a domandarsi se le cose sono esattamente come sembrano, ma soprattutto (o almeno così è successo a me!) fa venir voglia di aprire i popcorn, telefonare agli amici ed organizzare una maratona Avengers.
Andato in onda per la prima volta il 15 Gennaio 2021, WandaVision è disponibile su Disney+ con un nuovo episodio in uscita settimanale il venerdì fino al 5 Marzo, seguendo l’onda della scelta di marketing realizzata dai produttori di The Mandalorian. Una decisione che rispetto, e che riporta in tavola il gusto dell’avere un appuntamento settimanale, un giorno speciale da gustare con amici o famiglia, senza correre il rischio di spoiler di grande rilievo.
In generale, WandaVision recensione è un sì: episodi brevi, risate garantite, mistero. Consigliatissimo prodotto che si auto-imposta come debutto della Fase Quattro dell’universo cinematografico Marvel, dalla quale ci aspettiamo grandi cose.
Il quarto episodio porta le dinamiche metà-narrative ad un nuovo livello, che ingolosiscono con riferimenti alla saga cinematografica Avengers e confermando molte teorie precedentemente maturate. Ma lascia anche un po’ di amaro in bocca.
È proprio qui infatti, che la scelta di episodi brevi in uscita settimanale fa storcere il naso, dando l’impressione di essere un episodio che ha tutta la caratteristica di essere un filler.
La trama si infittisce maggiormente nel quinto episodio, creando un build up di tensioni e domande: visti i recenti sviluppi però vi consigliamo una maratona di film Marvel in attesa del prossimo episodio, per riempire qualche buco e prepararvi a quello che pensiamo sarà un finale mirato a lasciarci a bocca aperta.
Il sesto episodio è evidentemente un episodio di transizione, che però lascia il segno grazie a due eventi molto importanti, di scoperta ma anche di perdita.
Evan Peters riporta sullo schermo Quicksilver dandogli un nuovo colore. Ci prepariamo a vedere Wanda subire un grande cambiamento nel prossimo episodio, in onda il prossimo Venerdì.
Il settimo episodio della serie si rivela essere di rilievo, grazie ad un finale inaspettato che guida lo spettatore verso la fase di “combattimento”, che caratterizza ogni prodotto Marvel che si rispetti.
Wanda viene redenta con degli exploit di narrazione, che ci riportano a tifare per lei. Torna sul piccolo schermo Visione, ora diventato un “uomo con una missione”, ma è inevitabile domandarsi: che fine ha fatto Pietro Maximoff? Restiamo in attesa del prossimo episodio per avere, quasi sicuramente, nuove risposte e anche nuove domande. Perché WandaVision si racconta così, a singhiozzo, con una suspence che si costruisce ad ondate irregolari.
La 1×08 è una puntata priva delle facili risate preregistrate e dei cliché da serie tv americana degli anni passati che avevano caratterizzato i precedenti episodi, per lasciare spazio finalmente ad una caratterizzazione psicologica del personaggio che abbia più profondità di un cucchiaino da the, cosa che mamma Marvel aveva già dimostrato di saper fare con eccellenza nei film degli scorsi anni come Avengers: Age of Ultron e Avengers: Infinity War. Sale l’attesa per il finale di stagione previsto per il 5 marzo che ha il non facile compito di condensare tante risposte agli avvenimenti che abbiamo visto nell’ultimo mese. Ci riusciranno? O sarà il perfetto trampolino di lancio per una seconda stagione?
Come tutte le cose belle, purtroppo anche questo nostro appuntamento settimanale tanto atteso si conclude con l’ultimo episodio, infatti il regista della serie Marvel, Matt Shakman, ha confermato che per il momento non ci sono in programma ulteriori episodi di quello che si è rivelato come il titolo più visto di gennaio. Per tutti gli appassionati di Wanda, vi ricordiamo che la sua storia riprenderà nella pellicola “Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia”, attesa per il 24 marzo 2022. Se invece siete imperterriti ed indomabili divoratori di serie come noi, l’universo Marvel vi attende a braccia aperte su Disney+: è in arrivo il 19 marzo la serie “The Falcon and the Winter Soldier” che si augura di prendere il posto come il tanto atteso appuntamento settimanale grazie ai suoi 6 episodi, e della quale potete leggere la nostra recensione a questo link, per poi lasciare il passo a “Loki”, la serie sul dio degli inganni, in arrivo l’11 giugno, con le sue due stagioni già annunciate, entrambe composte da 6 episodi. Noi, come sempre, vi aspettiamo qui per vederle e commentarle insieme. A prestissimo!
Recensione in breve
WandaVision
WandaVision si assicura un alto posto in classifica in termini di trama, fotografia e cast. Unica pecca è il pionieristico tentativo di rivoluzionare il concetto di "sit-com" con il dramma ed il mistero che caratterizza l'universo dei supereroi, scelta che cozza con la brevità degli episodi.
PRO
- Grande fotografia
- Un cast di prim'ordine
- Molti easter eggs da scoprire
CONTRO
- Lunghezza episodi
- Sviluppo lento