Pioggia di complimenti per West Side Story di Steven Spielberg dopo l’anteprima stampa di New York: le prime impressioni sono all’unanimità positive e si parla addirittura di trionfo del noto regista capace di rendere esaltante una sceneggiatura originale mediocre. Ecco come è andata.
West Side Story prime impressioni: buona la prima!
Presentarvi Steven Spielberg sarebbe alquanto inutile, poiché penso che non esista essere umano appassionato di cinema che non conosca il noto regista di E.T., Indiana Jones, Lo squalo, Jurassic Park e tanti altri capolavori che hanno scritto la storia. La nuova versione di West Side Story, in uscita in Italia il prossimo 23 dicembre, sembrerebbe essere il prossimo capolavoro diretto dall’autore statunitense classe 1946: le prime impressioni dopo l’anteprima stampa svoltasi poche ore fa a New York sono letteralmente entusiaste, arrivando a definirlo un trionfo su tutta la linea. Un omaggio anche a Stephen Sondheim, leggendario compositore di Broadway e autore di West Side Story, scomparso pochi giorni fa all’età di 91 anni.
Tra i tanti che si sono espressi in modo positivo riguardo West Side Story di Steven Spielberg, troviamo Erick Vespe, sceneggiatore cinematografico e co-conduttore di The Kingcast, Brent Lang, Esther Zuckerman, Casey Mink, Kevin Polowy, Jesse Hassenger, Chris Evangelista che lo definisce fenomenale, EJ Moreno e tanti altri. Quest’ultimo, addirittura, conferisce tutto il merito al regista dichiarandosi stupito di come sia riuscito a tirare fuori un capolavoro da una sceneggiatura mediocre. Grandi lodi sono state tessute anche per Rachel Zegler e Ansel Elgort, interpreti di Maria e Toni, definiti perfetti per i ruoli.
West Side Story prime impressioni: l’attesa
Ora non ci resta che aspettare una ventina di giorni prima di lanciarci nel primo musical diretto da Steven Spielberg, che sembrerebbe aver già fatto centro e preso dimestichezza con il genere. Riadattare West Side Story non deve essere stato semplice, ma siamo sicuri (ancor più dopo queste prime impressioni entusiaste) che il regista statunitense sia riuscito a creare un film importante e imponente, che faccia venire voglia di uscire dalla sala cinematografica danzando a tempo sulle note dei titoli di coda.