Colonia, 28 settembre 2018, in diretta dal Photokina, viene annunciata Zeiss ZX1, un’avveniristica fotocamera che sfida gli altri brand con sistemi molto “tecnologici” e, soprattutto, con Android a bordo. Sebbene si trattasse di un concept, a prima vista, le intenzioni del brand erano fin da subito estremamente serie: offrire al pubblico un prodotto di qualità incredibilmente alta che permettesse di avere Lightroom integrato per un editing on-the-go come mai prima d’ora. Crescendo però impariamo che le favole restano tali, e infatti di Zeiss ZX1 si sono, purtroppo, perse le tracce. Che fine avrà fatto quindi? Cerchiamo di capirlo insieme.
Quel giorno dell’ormai lontano settembre 2018 io ero lì a Colonia, al Photokina, teatro di grandi avventure e novità interessanti che ancora oggi condizionano il mercato, come Canon EOS R, Nikon Z7 e Z6, Panasonic Lumix S1 (e le varie sorelle), Fujifilm GFX100, Leica S3, l’innovativo L-Mount, gli stand vuoti di Pentax e il buon cibo da Olympus. Insomma, grandi novità “principali” ma anche qualcosa di “marginale”, come accessori innovativi, prodotti per fotografi di vario genere, ottiche nuove. È stato un Photokina interessante, l’ultimo in realtà, in quanto quello del 2019 è stato rinviato (non ci “stavano dentro” con i tempi) e quello del 2020 è stato cancellato per i motivi che ben sapete. Pertanto, considerando che si è trattato dell’ultima edizione del Photokina, ad oggi, c’è sicuramente da dire che di “cose di cui parlare” ce ne sono state parecchie. Tra queste c’era anche Zeiss ZX1, arrivata come un fulmine a ciel sereno, come un uragano che arriva all’improvviso; te ne accorgi perché sei a casa tranquillo a leggere un libro e sorseggiare del buon Whisky e vedi gli alberi che iniziano a muoversi un po’ troppo. Zeiss ZX1 è stata esattamente questo per me: io ero al polo fieristico del Photokina, la Koelnmesse, e, a circa 3 km dal luogo principale di tutti gli eventi, in un bell’albergo, Zeiss annunciava al mondo il suo nuovo prodotto rivoluzionario. Prodotto che però non è mai arrivato sul mercato, ed è una cosa che ci terrei ad approfondire e “ricordarvi”.
Zeiss ZX1 caratteristiche e specifiche tecniche
Benché rimasi piuttosto deluso di trovarmi quasi dalla parte opposta della città rispetto a Zeiss ZX1, alla fine sono riuscito a vederla e toccarla con mano per circa mezzo secondo, sufficiente per rendermi conto che si trattava del concept più reale di sempre.
Questa fotocamera era una sorta di “ibrido” tra una compatta premium, un prodotto estremamente “tech” e qualcosa di incredibilmente adatto per chi pratica street photography o ama particolarmente la focale 35mm. Zeiss ZX1 misura (o misurava?) 142 x 93 x 94mm, dimensioni che la rendono decisamente compatta e facilmente trasportabile senza però rinunciare a caratteristiche interessanti per lo scatto. Il peso è pari a 837 grammi e l’obiettivo, non intercambiabile, è uno ZEISS Distagon T* 35mm ƒ/2. All’interno è presente un sensore CMOS Full Frame da ben 39,5 megapixel totali e 37,4 megapixel effettivi. A livello di sensibilità ISO possono essere impostati da 80 a 51200 in step di ⅓ di EV, anche se ovviamente non ci è possibile capire la risposta al rumore in quanto non esistono recensioni reali. L’otturatore può arrivare fino ad 1/2000, non all’altezza di quelli che arrivano a 1/16000 (e oltre), ma è comunque un buon valore. Nella parte posteriore c’è un display TFT LCD da 4.3″, ben più grande di almeno 1.1″ rispetto alla media delle altre fotocamere, scelta fatta sacrificando ovviamente alcuni tasti (che infatti sono assenti) in favore di un utilizzo quasi interamente touch (ghiere superiori e bottone di scatto esclusi, per fortuna). Ciò che personalmente non mi aveva convinto così tanto era proprio la risoluzione del display posteriore, che si fermava ad un mero 1280×720 pixel con 338ppi. Sebbene avesse un sistema simil Gorilla Glass per la protezione antigraffio e un rivestimento oleofobico come gli smartphone, pensare di fare post-produzione su un display “piccolo” e poco risoluto non era così affascinante, ma rimangono pensieri senza una prova, quindi posso basarmi soltanto sui dati “della carta”.
Il mirino elettronico, d’altro canto, è di tipo OLED e ha una risoluzione di ben 1920×1080 pixel con una magnificazione dello 0.74x, regolazione diottrica e sensore di prossimità. In sostanza, qualora fosse possibile potrebbe quasi convenirvi di più fare la post su Lightroom dal mirino elettronico (ok, sto scherzando).
L’autofocus di Zeiss ZX1 è di tipo ibrido, quindi è una messa a fuoco sia a rilevamento di fase che rilevamento di contrasto, seppur non sia stato specificato nel dettaglio il numero di punti e il tipo di funzionamento. Ciò che sappiamo, basandoci sulle informazioni, è che è presente il peaking, l’AF-S, l’AF-C e qualche settaggio ibrido per chi sfrutta la messa a fuoco manuale con assistenza d’ingrandimento. Ovviamente per la messa a fuoco si può usare sia il classico tasto che il display touch. Presente poi il bracketing in camera (a scatti separati ovviamente), la compensazione dell’esposizione con ±3 EV in incrementi di 1/3, tre modalità di misurazione dell’esposizione (multi, center e spot) e i classici “parametri” per il bilanciamento del bianco.
Non è chiaro nemmeno l’effettivo valore della raffica di scatto, quindi non sappiamo dirvi con certezza il framerate, però è presente anche sulla scheda tecnica, quindi, come per tutto, servirebbe una prova dettagliata per misurare il valore reale. A livello digitale, nel live view troviamo l’indicatore di livello (detto anche “livella”), l’istogramma, la griglia e la simulazione della profondità di campo. Zeiss ZX1 può scattare sia in RAW (DNG) che in JPEG fino ad una risoluzione di 7488 x 4992 e registrare video fino al 4K@30fps oppure FullHD@60fps.
Caratteristica interessante riguarda l’archiviazione: all’interno di Zeiss ZX1 è presente un SSD da 512GB su cui caricare app, foto, filmati e dati vari, con la possibilità di estendere tale archiviazione mediante porta USB Type-C ed un effettivo hard disk ulteriore o chiavetta USB. Oltre a questo, per i più smanettoni, Zeiss ZX1 supporta pienamente l’accesso ad un NAS tramite protocollo Samba (SMB). Come avrete già capito, parlando di connettori, è presente una Type-C, utilizzabile anche per il power delivery, una porta USB 3.1 Gen 1 e una HDMI (supportata tramite Type-C). Non mancano WiFi 2.4GHz e 5GHz così come Bluetooth 4.2.
Parlando di firmware, non era chiaro quale versione di Android avesse a bordo Zeiss ZX1, ma sicuramente era recente all’epoca della presentazione (posso supporre fosse la versione 8). Ad ogni modo, la caratteristica interessante era la presenza di Lightroom Mobile preinstallato nella fotocamera, programma nel quale sarebbero state importate tutte le foto scattate e ci sarebbe stata la possibilità di post-produzione istantanea e, ovviamente, supporto a tutto ciò che riguarda il Cloud di Adobe, quindi anche la sincronizzazione istantanea delle foto. Paradossalmente, grazie a questa possibilità, vi sarebbe possibile scattare, postprodurre e postare sui social senza passare tramite computer o tablet, a patto che sopportiate l’idea di fare tutto su un display da poco più di 4″ con risoluzione a 720p (cosa che comunque non vi permette di godere del massimo della risoluzione permessa in fase di scatto).
La batteria di Zeiss ZX1 è da 3190 mAh, quindi non così “male”, ma non è mai stata specificata l’autonomia che, se pensata con utilizzo di Touch, Android, sync costante in WiFi e così via, sicuramente non sarebbe stata così ideale (risparmio energetico escluso ovviamente).
Zeiss ZX1: pro e contro ipotetici di una fotocamera con Android.
Ci sono giorni in cui mi sveglio e penso che una fotocamera con Android a bordo mi piacerebbe molto in quanto “innovativa”, altri in cui mi sveglio e penso l’esatto opposto in quanto provato in parte sulla pelle. Era proprio il 2018, avevo da poco acquistato un DJI Phantom 4 PRO Plus, cioè un drone venduto in un kit con un telecomando con display integrato da ben 1000nits (figata al sole) e Android a bordo. Inizialmente pensai che fosse una grande idea avere Android sul radiocomando di un drone: potevi installare app varie, gestire al meglio foto e filmati, districarti tra i social per non passare nemmeno dal computer. Tutto estremamente bello, finché non iniziò ad avere problemi e bloccarsi costringendomi più volte ad atterraggi d’emergenza o ad attendere un RTH forzato (automaticamente). Insomma, fu un’esperienza disastrosa e traumatizzante, ma ci mancherebbe, non voglio generalizzare. Quello che cerco di dire, per quanto Android possa piacere oppure no, è inconsapevolmente una costante della mia vita avere dispositivi con il sistema operativo di Google non su smartphone e trovarmi sempre nei pasticci. Potrei farvi anche l’esempio del mio TV Sony, un, ormai, vecchio Bravia del 2016, tra i primi con Android. Nonostante io l’abbia aggiornato ad Android 8, non potrei mai dirvi che si tratta di un prodotto fluido, sempre reattivo, mai lento, che non si blocca mai e così via. Questo perché, nonostante io non installi chissà quali app, ad una certa si rallenta, chiede troppe risorse, inizia ad avere dei problemi. Questo è il motivo per cui ho collegato una FireStick al mio TV e viaggio tranquillamente, in maniera fluida e senza problemi.
Come? Mi state dicendo che anche la FireStick ha Android al suo interno seppur modificato ad hoc da Amazon?
In effetti è vero: nella mia esperienza tra tablet e dispositivi vari, ogni versione di Android modificata da Amazon non mi ha mai dato troppi problemi, ma non posso dire il resto degli altri. Ovviamente, se proprio devo scegliere, preferisco avere la TV che va a scatti o il volume che si abbassa dopo 15 minuti dalla pressione piuttosto che un drone che vola in cielo che non può essere controllato causa lag.
Tutta questa “pappardella” per farvi capire che Android non è necessariamente una maledizione, anzi, lo trovo un SO intelligente ma dipende da chi lo modifica e da che dispositivi deve far funzionare. Sulla base della mia esperienza con DJI non vorrei giudicare a priori un prodotto che non ho nemmeno provato, ma di certo questa cosa mi fa un po’ pensare, e il confine tra “macchina fotografica per lavorare” e “giocattolino per divertirsi” potrebbe diventare troppo labile.
Non potrei mai perdonare un lag in fase di scatto che non mi fa cogliere l’attimo e mi impedisce di “portare a casa” la foto che vorrei davvero. Che sia questo uno dei motivi del ritardo?
Eppure Android fu proprio la “feature” in risalto durante la presentazione. Sono certo che se dovessi chiedere a qualche collega o appassionato (nel caso in cui conosca Zeiss ZX1 ovviamente) si ricorderebbe subito di Android e Lightroom e magari non del display a 720p (cosa non buona) o magari del Distagon 35mm f/2 (cosa molto buona). Pertanto sicuramente una Zeiss ZX1 senza Android on board non avrebbe senso, soprattutto perché poi non avrebbe nemmeno senso per Zeiss investire ingenti quantità di capitale per sviluppare un SO proprietario. Insomma, come si suol dire, il gioco non varrebbe la candela. Ecco perché all’interno di questa fotocamera ha avuto più senso mettere Android (seppur anche in questo caso con qualche personalizzazione) anziché un SO proprietario con Lightroom integrato (tutte cose che sarebbero dovute essere riscritte o riadattate). Però Android può soffrire di blocchi o problemi, potrebbe davvero avere dei lag in fase di scatto o di variazione delle impostazioni che vi costringono a perdere l’attimo.
Ecco perché forse per troppi utenti questo modello non è stato visto seriamente, e vi dirò, sono rimasto impressionato sicuramente, ma non ho mai pensato che potessi lavorare realmente con Zeiss ZX1, ergo tutto cambia.
Ottimo sensore, ottimo obiettivo, buona ergonomia, buon design (a me piace molto, è minimale al punto giusto), ma tutto il resto, cioè la parte più importante, ha un rischio troppo alto da correre: potrebbe essere un successo incredibile avere Android sulla fotocamera, oppure un fiasco totale.
In effetti c’era già chi ci aveva provato in maniera analoga (avete detto Samsung?) e, allo stesso modo, in pochissimi si ricordano di quel modello. Si chiamava Samsung EK-CG100 Galaxy Camera e aveva buone premesse, lato tecnico, per diventare una buona compatta “economica”. Purtroppo però tale prodotto non solo è stato dimenticato da (quasi) tutti, ma è stato anche un fiasco totale nelle vendite, tanto da costringere Samsung a chiudere completamente il settore fotografico qualche anno dopo.
Che Zeiss si sia quindi ravveduta su Zeiss ZX1?
Forse il marketing ha bloccato la produzione proprio perché ha capito che non ne sarebbe valsa la pena?
In effetti, ancora oggi, sul sito web dedicato a Zeiss ZX1 è possibile richiedere di ricevere informazioni sul prodotto quando sarà uscito ad inizio 2019, quindi tra qualche mes…ah no, scusate. Che sia plausibile il fatto che Zeiss abbia visto un riscontro davvero basso di richiesta di informazioni e quindi abbia bloccato la produzione? Forse si, forse no, forse un giorno lo sapremo, forse un giorno quell’unico prototipo funzionante mostrato a Colonia varrà quanto una villa a Santa Monica. Forse tra 20 anni troverete una Zeiss ZX1 al mercatino della domenica sotto casa. Tutto può essere e nulla è sicuro.
Oltretutto, questo stop sembra troppo sospettoso, perché è arrivato ben prima del COVID-19 (chiariamo questo punto) e soprattutto stiamo parlando di un prodotto che ha ancora una pagina web dedicata, ha già i profili dentro a CaptureOne e nei programmi Adobe e soprattutto è già stato registrato da diverso tempo presso la Bluetooth Certification Agency, ente che produce un documento necessario per poter incorporare il chip Bluetooth e gestirlo. Un altro elemento “strano” è che B&H, noto store americano di fotografia tra i più grandi al mondo, ha ancora una pagina dedicata a Zeiss ZX1 con scritto “New Item – Coming Soon” (nuovo oggetto – in arrivo).
Quindi che fine ha fatto Zeiss ZX1? Perché il produttore non ha comunicato nulla a riguardo ma semplicemente “tace”?
Zeiss ZX1 data di uscita e disponibilità sul mercato
La parte più strana di tutta la faccenda e vicenda, è che Zeiss ZX1 sarebbe dovuta arrivare sul mercato i primi mesi del 2019, tuttavia, come avrete notato, abbiamo già superato l’intero 2019 da un bel pezzo e non c’è l’ombra di nessuna ZX1. Nel frattempo poi, c’è da sottolineare come la tecnologia sia già evoluta notevolmente in due anni, a partire da una nuova versione di Android, nuovi standard tecnologici e così via. I casi sono due: Zeiss ZX1 potrebbe comunque vedere la luce con queste caratteristiche ma essere, almeno a livello informatico, un prodotto già vecchio prima di essere venduto, oppure vedere altri tipi di aggiornamenti per nascere in modo diverso. La terza opzione è anche che Zeiss abbia abbandonato il progetto a fronte di costi di produzione troppo alti rispetto ad una richiesta non così alta da parte del pubblico. Forse il palco del Photokina 2018 è stato solo un modo per “provare a capire”, senza avere però un buon riscontro a quanto pare.
La verità, come sempre, la scopriremo solo vivendo, tuttavia, prima di “lasciarvi”, potrei anche indicarvi quello che era un prezzo plausibile per il prodotto affinché possiate farvi un’ulteriore idea sul successo dello stesso. A fronte delle caratteristiche che avete letto e le varie possibilità, che valore date a questa Zeiss ZX1? 1000€? 2000€? 3000€?
Avreste sbagliato in tutti e tre i casi, perché secondo le voci di corridoio dell’epoca, Zeiss ZX1 sarebbe dovuta uscire ad un prezzo consigliato pari a circa 4200$ tasse varie escluse. Se fino ad ora probabilmente sareste anche potuti essere interessati al prodotto, sono certo che, arrivati al prezzo possibile, ogni certezza sarebbe crollata. Zeiss ZX1 rimane un prototipo di un prodotto forse troppo futuristico che al momento sarebbe stato giudicato come un “giocattolino molto costoso”, ma non sarebbe la prima volta in cui un’azienda anticipa troppo i tempi presentando prodotti non compresi dal pubblico (basti pensare all’Apple Newton, uno dei primi tablet nella storia presentato nel 1993 e non compreso dal pubblico, poi però, qualche anno dopo, la stessa Apple sarebbe diventata leader di mercato proprio per il settore Tablet). Chissà se in futuro vedremo solo fotocamere con Android.
Voi cosa ne pensate?
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